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FRANCESCO VIANELLO

L'INETTO KIWI


Il Kiwi è un frutto assai stupido ed insipido: i suoi movimenti rotatorî fatui ed impacciati lo rendon goffo nelle movenze, inetto nel procedere, capace soltanto di ballonzolare sulla tavola a casaccio, rovesciando tazzine e cristalli.
Gli occhietti verdi acquosi e semispenti, il Kiwi s'addormenta spesso ascoltando musica classica od operistica e non sembra per nulla in grado di comprendere ragionamenti astratti o filosofici ai quali del resto partecipa di rado; nelle discussioni interviene anzi sempre fuori tempo e tono, con grande imbarazzo delle mele e stizza da parte di frutti intelligenti come le fragole e le susine.
Il Kiwi non possiede del resto la forza delle nespole, la sugosa allegria delle angurie e neppure la stimolante volgarità delle banane o del cocco; non ha per amico il formaggio, come le pere, o il prosciutto come i meloni, né si lascia generosamente spremere come arance o pompelmi.
Rozzo, sciatto, spesso inebetito o in preda ad una fortissima invidia verso le albicocche, il Kiwi se ne sta sconsolato nel piatto senza dir nulla, mestamente seduto sul posteriore, aspettando maldestramente che qualcuno lo mangi o gli dica finalmente che fare.
Il colore verdastro di quest'insulso frutto è malsano, la sua polpa è sudaticcia e senza consistenza, la sua pelle sottile sottile è alquanto pelosa ed offre una sensazione tattile a dir poco inquietante; all'aspetto estetico decisamente poco stimolante s'accompagna una stolidità immane: si narra di Kiwi di serra dei Paesi Bassi, assolutamente incapaci di spiaccicare una parola d'olandese, e quindi presi pesantemente in giro da zoccoli, formaggi, tulipani e da queste grandi e pallide donnone biondone simili a mucche, che pascolano in bicicletta tra canali e mulini a vento, ruminando placidamente i Kiwi tra le loro possenti labbra prensili (Luppe as bore van pispotte: des lévres comme le bord d'un vase de nuit).
La razza dei Kiwi è originaria d'Oceania, dove nascono curiosamente anche uccelli dal medesimo e soprani dall'assai simile nome, che nel dialetto aborigeno neozelandese significa appunto "tonto tremendamente, tanto quanto un sasso scagliato sulla spiaggia solitaria".
Si consiglia caldamente di non assegnare al Kiwi incombenze delicate né compiti di grande responsabilità quali insaporire un buon cocktail o fungere da regalo raffinato: non ne sarebbe certamente capace.
Un'insolenza tanto frequente quanto insopportabile s'accompagna talvolta alla fastidiosa dabbenaggine dei Kiwi, si consiglia allora di spiaccicarne uno con una mazza davanti all'intera nidiata in cassetta, a scopo didattico: gli altri si porranno all'istante tranquilli e cheti; si tratta infatti d'un frutto, oltreché ebete, assai vile.





(solo se veramente necessario): Francesco.Vianello(at)CES-CdR(point)be
              
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